La storia di Moreschi
Una storia fatta di piccoli passi, passione e persone
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Anni ’40 Le origini
Dopo un’esperienza presso la RIV, storica fabbrica di scarpe di Vigevano, nell’ottobre del 1946 Mario Moreschi decide di intraprendere un nuovo cammino imprenditoriale.
Con due soci fonda il Calzaturificio Biellese, scegliendo un percorso coraggioso e innovativo per l’epoca: produrre calzature da uomo di alta qualità, in netta controtendenza rispetto al mercato di volume dominante.
È così che inizia il contributo di Moreschi alla costruzione del mito di Vigevano come “capitale della scarpa italiana”.
Anni ’50 L'inizio dell'espansione
Mario Moreschi riparte con un nuovo nome – Morres – e una nuova fabbrica. Al suo fianco, 13 collaboratori provenienti dalla precedente esperienza. La produzione è inizialmente contenuta: circa 20 paia di scarpe al giorno.
Nel 1955 viene effettuata la prima vendita all’estero, in Germania. Da lì, esportazioni e volumi crescono rapidamente.
“Fu proprio nell’anno ’54 che si realizzò la fase fatidica del take off. Non vi erano più margini per ripensamenti o indecisioni.”
Nel novembre del 1957, Mario Moreschi muore. La guida dell’azienda passa al figlio GianBeppe Moreschi, appena ventitreenne, affiancato dal fidato collaboratore Giuseppe De Paoli.
Anni ’60 La nascita del marchio Moreschi
Nel settembre del 1962, il designer milanese Angelo Gabriele Fronzoni contribuisce in modo decisivo all’identità del brand: disegna il celebre logo – due scarpe stilizzate che formano una “M” – e suggerisce un nuovo nome.
“Lei come si chiama?”
“Moreschi”
“Questo sarà il vostro nuovo nome”
Il 1° gennaio 1963 nasce ufficialmente il Calzaturificio Moreschi. Le esportazioni si estendono anche in Asia, e vengono inaugurati i primi negozi nel centro di Milano.
Anni ’70 L’artigianato come valore fondante
Il team Moreschi continua a investire con convinzione nella produzione artigianale di alta qualità. Forte della consapevolezza che molte fasi della lavorazione non possano essere automatizzate, l’azienda pone al centro della sua filosofia le persone, prima ancora delle macchine.
“Le 250/350 operazioni manuali, anche se assistite da macchine, sono sempre indispensabili per costruire scarpe di alta qualità”.
Anni ’80 L’internazionalizzazione
Il marchio si espande in oltre 50 Paesi. I figli di GianBeppe Moreschi iniziano a lavorare in azienda, contribuendo allo sviluppo e alla modernizzazione del processo produttivo.
Moreschi amplia l’offerta includendo la pelletteria, sperimenta nuove combinazioni tra materiali e linee, e introduce un’organizzazione più scientifica della produzione, riducendo al minimo gli sprechi.
Anni ’90 – 2000 Riconoscimento globale
Moreschi celebra 50 anni di attività, raggiungendo una produzione annuale di 250.000 paia di scarpe grazie al lavoro di circa 400 dipendenti.
Le calzature Moreschi sono distribuite in 85 Paesi e diventano ambasciatrici dell’eccellenza artigianale italiana nel mondo.
Nel 2003, l’azienda si trasferisce in una nuova sede produttiva, sempre a Vigevano.
In questi anni, si rafforzano anche le collaborazioni con altri marchi del Made in Italy, come quella con Piero Antinori, che dà vita a sperimentazioni innovative nel trattamento delle pelli.
2010 Il punto di riferimento a Milano
Apre la boutique Moreschi in piazza San Babila, nel cuore di Milano.
La produzione si stabilizza a circa 500.000 unità l’anno, con una clientela sempre più internazionale.
“Abbiamo una grande storia da raccontare, ma ciò che conta davvero è l’esperienza unica di indossare le nostre scarpe.”
2025 Un nuovo capitolo
Glam Srl e Imerman Family Office, già noti nel settore per il successo di Superglamourous, brand italiano specializzato in calzature da uomo dall’estetica audace e contemporanea, diventano i proprietari del marchio Moreschi.
Il know-how digitale e l’attenzione per i nuovi scenari del lusso saranno ora messi al servizio di Moreschi, con l’obiettivo di onorare la sua eredità e traghettare il brand nel futuro, nel rispetto della sua identità.
La “camminata Moreschi” continua.